MILANO (ITALPRESS) – Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato che “il bilancio dello Stato metterà a disposizione delle imprese 13 miliardi di euro per sostenere gli investimenti in beni strumentali avanzati e impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili”.
In un’intervista a Italia Oggi, il Ministro ha analizzato la strategia industriale del Governo, spaziando dalla transizione ecologica alla difesa della produzione nazionale. La fine del “muro ideologico” nell’automotive, ha rivendicato Urso, è un successo italiano a Bruxelles nel superare quello che definisce il “totem del 2035”.
“Con l’apertura alla neutralità tecnologica – sottolinea il Ministro – i motori endotermici potranno sopravvivere grazie all’impiego di biocarburanti. “Abbiamo aperto una breccia nel muro dell’ideologia”, ha dichiarato Urso, sottolineando la necessità di un approccio strategico per recuperare competitività rispetto a Cina e Stati Uniti e garantire l’autonomia europea sulle tecnologie green.
L’obiettivo è sviluppare una “e-car” europea che valorizzi le eccellenze della filiera italiana. Il cuore degli incentivi risiede nel nuovo Piano Transizione 5.0, che assorbe e integra i precedenti piani di digitalizzazione e sostenibilità. Con una dotazione di oltre 8 miliardi di euro, il piano sarà semplificato e accessibile a tutte le imprese, incluse le energivore, senza vincoli di investimento minimo.
Nonostante il 2026 si preannunci come un anno di “purgatorio” tecnico per le imprese del Centro-Nord in attesa del regime dell’iperammortamento, il supporto sarà garantito anche attraverso il rifinanziamento della Nuova Sabatini e dei Contratti di sviluppo. Riferendosi all’ex Ilva, il Ministro vede “un’opportunità palese” per la siderurgia italiana grazie alla revisione del CBAM e alla lotta al dumping cinese tramite il raddoppio dei dazi. Parallelamente, il futuro della raffinazione passerà per la trasformazione degli impianti in bioraffinerie, fondamentali per la decarbonizzazione dei trasporti pesanti e la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro.
Sul fronte finanziario, è prevista una riforma del Fondo di garanzia PMI per agevolare le soluzioni transattive e la gestione delle crisi d’impresa. Infine, riguardo all’accordo UE-Mercosur, Urso ha ribadito la cautela dell’Italia: la firma è slittata al 2026 per completare le tutele a favore degli agricoltori, nonostante il trattato rappresenti la potenziale creazione della più vasta area di libero scambio al mondo.
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