mercoledì, Dicembre 17, 2025

A Mestre un convegno sul “Progetto regionale di formazione delle Polizie locali del Veneto”

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VENEZIA (ITALPRESS) – Da “vigile urbano”, mero controllore del traffico, ad operatore in grado di affrontare e gestire qualsiasi tipo di problematica o di emergenza: il ruolo dell’agente di Polizia locale è profondamente cambiato in questi anni. Ma perché questo sia avvenuto, e continua ad avvenire, occorre un percorso di formazione e di continuo aggiornamento, a 360 gradi che lo supporti. Se ciò è relativamente più facile per gli appartenenti ai Corpi di Comuni importanti, diventa più difficile per coloro che operano in piccole realtà territoriali: da qui la nascita, due anni or sono, del “Progetto regionale di formazione delle Polizie locali del Veneto” di cui è referente il comando di Venezia. Questa mattina, all’M9, si è tenuto il convegno di chiusura dell’anno formativo appena conclusosi, per tracciare un bilancio di quanto fatto nel 2025 e disegnare le nuove linee d’azione per il 2026, a cui hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore comunale alla Sicurezza, Elisabetta Pesce, il comandante generale della Polizia locale di Venezia, Marco Agostini, i rappresentanti di altre forze militari e dei Corpi di Polizia locale coinvolti.

“La formazione – ha sottolineato nel suo intervento l’assessore Pesce ha un ruolo fondamentale, direi strategico, per qualunque corpo di Polizia locale: solo persone altamente formate possono gestire in sicurezza, per sé e per i cittadini, situazioni difficili e potenzialmente pericolose. E’ bello che questo percorso di crescita professionale del nostro Corpo sia diventato parallelo a quello dei Corpi di tutto il territorio veneto, per offrire servizi sempre più professionali e omogenei.”

“Un grazie particolare – ha aggiunto il comandante Agostini – va alla Regione per aver creduto in questo nostro percorso, oltre che, ovviamente, allo staff che cura l’organizzazione dei vari corsi e ai formatori. I numeri di quanto si sta facendo parlano da soli: nel 2025 sono stati tenuti ben 174 corsi (rispetto ai 117 dell’anno precedente), coinvolgendo 184 comandi del Veneto (contro i 124 del 2024) e formando 3475 operatori (contro i 2400 dei dodici mesi precedenti).”

Corsi che hanno davvero spaziato a 360 gradi: da quelli di natura legislativa e amministrativa, a quelli pratici riguardanti le modalità di intervento, il perfezionamento dell’uso delle armi corte, gli allarmi bomba, il conseguimento delle “patenti di servizio”, la difesa personale, la lotta alla pirateria e alla contraffazione, la gestione dei traumi subiti, il cerimoniale istituzionale e militare.

– foto ufficio stampa Comune di Venezia –

(ITALPRESS).

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