TRIPOLI (LIBIA) (ITALPRESS) – Mohamed Aoun, ministro del Petrolio e del gas del Governo di unità nazionale libico sospeso dalle funzioni nel 2024, ha contestato la validità del Regolamento tecnico petrolifero n.10 emanato dal viceministro Khalifa Abdulsadek, definendolo “giuridicamente nullo” in un’intervista esclusiva a Italpress.
Aoun, che ha vinto tre sentenze definitive a suo favore – due della Corte d’Appello di Tripoli (28 agosto e 18 novembre 2024) e una della Corte Suprema (25 dicembre 2024) – ha denunciato il proseguimento dell’incarico del viceministro definendolo una “violazione grave della legge e dell’autorità giudiziaria”. “Il regolamento è stato emanato da un’autorità non competente, poiché l’incarico del viceministro è nullo per sentenza”, ha spiegato Aoun, sottolineando che tale misura, approvata dal Consiglio supremo per gli affari energetici e idrici (oggetto di ricorso alla Corte dei Conti), rischia di aprire la porta a “manipolazioni delle risorse petrolifere” a beneficio di “entità straniere” e compagnie internazionali che sfruttano la fragilità istituzionale.
Il Regolamento tecnico petrolifero n.10 del 2024 regola procedure di appalto, sviluppo campi e produzione, e secondo la legge libica può essere emanato solo dal ministro competente o con la sua approvazione diretta. Aoun ha rivelato di aver presentato 13 note ufficiali basate su leggi petrolifere e accordi per contrastare tentativi di eludere i controlli. Chiedendo l’esecuzione immediata delle sentenze, Aoun ha invocato la sospensione del regolamento, l’annullamento dell’incarico del viceministro, la fine delle ingerenze e la protezione del settore da “sperperi politici”. “È un diritto costituzionale e legale: tornerò quando verrà restaurato il rispetto della legge”, ha concluso, avvertendo contro l’uso della ricchezza petrolifera come “merce di scambio”.
– Foto Ufficio Stampa del Ministero del Petrolio e del Gas libico –
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