lunedì, Dicembre 1, 2025

Una brutta storia e un brutto sogno (i due infami)

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(Racconto “i due infami” di Lucio Panozzo da Vicenza In Centro n. 12-2025).

Atto II° (Continua dal numero precedente)

Balbettai un “Ave, equites”. Mi risposero “Ave, stronzum”. Poi passarono a illustrarmi la proposta che mi dovevano fare (la scrivo in italiano): “Sappiamo che hai una figlia bellissima (confermai, perché somiglia a me).
La vedi questa macchina con la quale siamo arrivati?”. Si trattava dell’auto per la quale mi getterei nel fuoco: una sfolgorante Aston Martin V 12 Vantage – prezzo di ottobre 2025, 349.000 €. Con la voce tremante confermai di conoscere la macchina e di amarla molto. Poi vennero alla loro sudicia proposta: “Non stiamo qui a contrattare: la macchina per tua figlia”. Io li ingiuriai a ripetizione.
Loro sorrisero, poi, quando videro che mi stavo calmando, aggiunsero: “Siamo in città fino a domattina.
Vuoi pensarci su? Ripassiamo in mattinata”. Lo sventurato rispose: “Mi basteranno dodici ore per decidere”. Quel che doveva essere deciso fu deciso. Ed ora mi trovo col peso greve del rimorso, nobilitato però dal pentimento e dalla volontà di riparare col recupero della figlia. Attendo tempi migliori. Poi mi svegliai, era stato tutto un brutto sogno, però il rimorso era presente ugualmente, perché neanche in sogno è permesso vendere le figlie. Non l’ho ancora detto a Elisabetta, ma glielo confesserò, dovesse essere l’ultimo atto della mia vita. E le chiederò perdono. Non so se lei me lo concederà, perché c’è un limite a tutto. Poi chiederò a Federico Faggin di insegnarmi a forare lo spazio-tempo e magari anche qualche campo quantistico, raggiungere il vecchio goto e chiedere perdono anche a lui per i cattivi giudizi sul suo atto, cattivo sì, ma giustificato dalla fame.
Teniamo presente che col suo comportamento, dalla fame aveva salvato anche la figlia. Non mi perdonò, il vecchio, mi offese brutalmente e mi consigliò caldamente il suicidio, l’unico modo per poter recuperare un minimo di dignità e magari anche il perdono della figlia. In un momento di rifiuto per il mio atto inclassificabile, mi castigai bruciando un’Aston Martin che trovai parcheggiata a Piazza Matteotti, così restò punito anche l’oggetto dei miei desideri che mi aveva portato a quell’atto. Domanda per i lettori: quale dei due infami fu il più infame?

Lucio Panozzo

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