domenica, Maggio 25, 2025

A Bologna gli Stati Generali dell’infanzia e dell’adolescenza

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BOLOGNA (ITALPRESS) – I dispositivi digitali sono pervasivi, invadenti, occupano gli spazi vuoti. Ci fanno risparmiare tempo, ma rischiano di rubarcene altrettanto. Metterli al bando non sarebbe possibile né utile, dunque quello che conta è imparare a usarli correttamente, formando prima gli adulti e poi, tramite il loro esempio, anche ragazze e ragazzi. Ricordare che serve una presenza fisica, concreta per evitare che prendano il sopravvento sulla dimensione umana. Occorre studiare una patente che ci aiuti a guidarli senza uscire fuori strada finendo nei sentieri della ludopatia, della pornografia e del cyberbullismo. Si è discusso di questo e di altro ieri a DAMA, Tecnopolo Data Manifattura di Bologna, durante la seconda giornata degli Stati generali dell’infanzia e dell’adolescenza, con la conduzione di Federico Taddia e Sabrina Carreras. Una sala piena di persone attente, chi non è riuscito a prenotare il posto ha potuto però seguire gli interventi via streaming.

“Negli ultimi 10 anni ho osservato con preoccupazione l’incremento nell’ infanzia di disturbi del linguaggio, dell’attenzione, dell’apprendimento cercando di indagare le cause di questo fenomeno– ha sottolineato l‘assessora a Terzo settore, Politiche per l’infanzia, Scuola, Isabella Conti-. Nell’adolescenza osserviamo una inquietudine diversa rispetto a tutti gli adolescenti delle generazioni passate: diversi sono i tempi, i ritmi e lo stress che viviamo. Perché crescono gli attacchi di panico e i fenomeni depressivi? Dobbiamo rispondere al grido di aiuto che viene dai nostri ragazzi, non accontentandoci di prevedere delle cure, ma trovando il modo di agire sulle cause del loro dolore”. Conti ha poi aggiunto: “Abbiamo deciso di lanciare questa manifestazione per avviare un grande percorso di analisi e riflessione collettiva, considerando di coinvolgere nelle azioni da mettere in campo tutta la comunità educante: genitori, scuole, studenti e adulti di riferimento. Serve un nuovo patto sociale per il bene dei nostri ragazzi, evitando di lasciarli in balia di dinamiche di mercato che hanno invaso i social network”.

Il presidente Michele de Pascale ha voluto salutare di persona i partecipanti: “Teniamo molto a questa iniziativa. La demografia è un tema centrale del nostro mandato, dai primi giorni all’invecchiamento. Il cambiamento frenetico richiede un approccio multidisciplinare, con tanti punti di vista diversi. Pensiamo- ha spiegato il presidente- a una Regione che sia sede di dibattito e di pensiero, che sia luogo di confronto, nel quale le migliori esperienze da tutta Italia possono venire qui a dire la propria. Un sistema forte può fare fatica e mettersi in discussione, ma non è così per la Regione che è pronta ad affrontare i cambiamenti e mettere a sistema energie diverse”.

Presente anche l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi: “Gli stati generali devono darci gli strumenti e trasmettere la percezione che non siamo sufficienti. Serve l’umiltà dell’ascolto, dello studio e del dialogo per riuscire a governare questa realtà in continuo cambiamento. I paradigmi della conoscenza stanno cambiando in maniera radicale. E la politica– ha concluso- deve fornire gli strumenti per governare queste innovazioni che possono essere tanto positive quando dannose per lo sviluppo e l’evoluzione”.

Da più parti è emersa la necessità di limitare il digitale nei primi anni di vita: per un bambino con meno di tre anni lo schermo è un’allucinazione, perché ha bisogno di fare esperienze, non può capire il digitale se prima non fa esperienza del mondo reale. Occorre continuare a investire nella scuola, primo avamposto dello Stato che lavora per raggiungere il benessere digitale dei più giovani. Bisogna educare i bambini alla noia e alla attesa, insomma, perché solo così potranno crescere come adulti sani senza farsi sopraffare dall’ansia.

-Foto regione Emilia Romagna-
(ITALPRESS).

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