sabato, Aprile 19, 2025

La Royal Navy intensifica il controllo dei fondali

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ROMA (ITALPRESS) – Un’inchiesta del Sunday Times ha rivelato che le operazioni della RFA Proteus, nave di sorveglianza oceanica multiruolo (MROS) della marina reale della Gran Bretagna, si stanno intensificando dopo la scoperta di sensori subacquei che si ritiene siano utilizzati dalla Russia. Secondo il quotidiano nazionale inglese, questi dispositivi erano destinati a spiare i quattro sottomarini nucleari di classe Vanguard del Regno Unito.

L’ubicazione di questi ritrovamenti non è stata resa nota, ma si presume siano stati recuperati vicino il Firth of Clyde, una profonda insenatura situata nella costa occidentale della Scozia, dove è più facile il rilevamento dei battelli nucleari. La Royal Navy adesso è passata all’impiego di imbarcazioni autonome o con equipaggio minimo per condurre regolari indagini sulle rotte. Nel frattempo la nave spia Yantar di Putin è stata avvistata mentre navigava nel Canale della Manica per gran parte di gennaio. In risposta sono state schierate la HMS Somerset e la HMS Tyne, con base a Portsmouth.

Il segretario alla Difesa John Healey aveva precedentemente dichiarato alla Camera dei Comuni che la Russia era “la minaccia più urgente e immediata”, ma aveva anche detto ai parlamentari che Mosca era “pericolosa ma fondamentalmente debole”. Negli ultimi 15 mesi, almeno 11 cavi internet nel Mar Baltico sono stati danneggiati attraverso il traino di ancore. La Royal Navy ha così optato per l’impiego della RFA Proteus, attualmente l’unica nave di superficie della flotta reale in grado di indagare fondali oceanici. Strumenti ulteriori saranno il SeaCat, un veicolo autonomo all’avanguardia in grado di rintracciare mine e altri dispositivi subacquei, e il Gavia, un veicolo sottomarino senza equipaggio (UUV) che può scendere fino a 1.000 metri di profondità.

Sono state sperimentate anche altre imbarcazioni. Durante una visita a bordo del Proteus, lo scorso gennaio, il ministro delle forze armate britannico, Luke Pollard, ha dichiarato che “le nazioni che stanno pensando di interferire con le nostre infrastrutture critiche nazionali non dovrebbero avere dubbi sul fatto che useremo i nostri formidabili mezzi militari per difendere la nostra sicurezza nazionale. Le capacità di Proteus sono all’avanguardia, leader a livello mondiale e faranno parte della difesa della nostra sicurezza nazionale in futuro, soprattutto per quanto riguarda i cavi sottomarini”.

Intanto l’ambasciatore russo nel Regno Unito, Andrei Kelin, è intervenuto in merito affermando che Mosca non rappresenta una minaccia per la Gran Bretagna, pur non negando responsabilità in merito al rinvenimento dei sensori nelle acque intorno al Regno Unito per cercare di tracciare i sottomarini nucleari della Royal Navy. “Non ho intenzione di negarlo, ma mi chiedo se abbiamo davvero interesse a seguire tutti i sottomarini britannici con testate nucleari obsolete e molto vecchie… Tutte queste minacce sono estremamente esagerate”, ha dichiarato. In questi anni di conflitto in Ucraina, il Mar Baltico è stato teatro di una serie di incidenti in cui sono stati danneggiati cavi elettrici, collegamenti di telecomunicazione e gasdotti. Molti di questi incidenti sono stati attribuiti alla Russia, che ha negato le accuse.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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