sabato, Marzo 15, 2025

Teatro Comunale di Thiene: eleganza antica e programmazione moderna

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(Articolo  di Federica Zanini sul Teatro Comunale di Thiene da Vicenza Più Viva n. 295sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Gli intenditori, ma noi vogliano svelarlo proprio a tutti, sanno che a Thiene vanno in scena spettacoli e personaggi di grande livello, da far invidia a insegne più “luminose” del panorama vicentino.

Nella mia (troppo lunga) vita milanese, prima di farmi il grande regalo di scappare dalla metropoli, ho campato dieci anni di teatro. Come addetta stampa di una sala che – con i suoi poco oltre 400 posti, una programmazione di tutto rispetto specializzata in spettacoli brillanti e la mission di restituire onore alla commedia italiana assegnandole il compito di regalare svago ma anche riflessioni su temi importanti e non di rado delicati – ha faticato a togliersi il bollino di teatro di periferia, solo per il fatto di non avere sede in piazza Duomo e di non rientrare nella lobby delle grandi insegne milanesi, ho conosciuto il pregiudizio e lo scetticismo non solo dei direttori artistici, ma anche dei colleghi giornalisti e del pubblico meneghino.
E l’ho combattuto con l’unica arma che conosco: la passione. Ho fatto miei la professionalità, i sacrifici, le potenzialità, le emozioni di chi lavora non solo sopra, ma anche dietro e tutt’intorno a un palco e le ho divulgate anche fuori dagli schemi.
Una strategia lunga che, soprattutto in mancanza degli escamotage e degli investimenti in fatto di marketing alla portata dei “grandi”, richiede di crederci davvero.
Ecco perché una volta trasferitami a Vicenza, in cerca di un carico di umanità altrove perduto, non ho potuto non notare e apprezzare che in Provincia anche in tema di cultura, contrariamente al comune pensare e a stereotipi troppo facili e scontati, sono ancora forti le cosiddette piccole realtà teatrali: oratori, sale comunali, sale recuperate (o reinventate) in ogni dove.
Ovunque, un’offerta variegata e solo occasionalmente, contrariamente a quanto si potrebbe presumere, dialettale (ecco, nel circuito snob dei grandi teatri milanesi quella in dialetto non è considerata una recitazione di serie A, alla faccia dello sconfinato successo de I Legnanesi per esempio). Grandi classici, commedie divertenti, teatro sperimentale, letture animate e suonate, stand up comedy, spettacoli multidisciplinari, concerti… tutto a portata di una manciata di chilometri, con tempi di percorrenza di molto inferiori a quelli richiesti a Milano per spostarsi da un quartiere all’altro. E con prezzi inferiori in media del 50% per lo stesso spettacolo: quando i miei beniamini passano da queste parti non me li perdo e posso testimoniare il costo del biglietto.

Uno spettacolo al Teatro Comunale di Thiene
Uno spettacolo al Teatro Comunale di Thiene

E allora, per gaudio personale ma anche perché è bene far sapere al cittadino, ops contadino, quant’è buono il cacio con le pere, anche quello che non se ne sta in bella mostra in una vetrina luccicante, d’ora in poi cercherò, ogni qualvolta ne avrò l’occasione, di farvi viaggiare con me di teatro in teatro nel territorio, di raccontarvene non solo le locandine ma anche e soprattutto gli intenti, le iniziative speciali, la storia…
Un viaggio tra i figli (cosiddetti) minori del Dio teatro, che è bene cominciare a non lasciare che vengano a noi, ma andare noi a cercarli. E sostenerli.
Anche perché, questi piccoli teatri spesso di piccolo hanno forse, ma non sempre, solo la struttura a disposizione. E anche questa può rivelarsi un vero gioiellino. Proprio come nel caso del Teatro Comunale di Thiene, tra le architetture più importanti della città.
Fatto costruire, non proprio senza difficoltà ma prediligendo materiali e manodopera locali, dalla Società Amici del Teatro, fondata appositamente, sul finire dell‘800 a firma di Romano Dal Maso, è tra gli edifici in stile liberty di maggior pregio del territorio (e non solo).
L’inaugurazione ufficiale fu il 10 ottobre 1905, con il Rigoletto di Verdi che richiamò pubblico e applausi da tutta la Provincia. Fu subito un crescendo di successo ma, dopo fortune alterne legate solo in parte ai due conflitti mondiali, negli anni ’70, riconosciuto il suo grande valore non solo sociale e culturale ma anche architettonico, il Teatro Sociale – passato ormai da tempo nelle mani del Comune – scampò all’ipotesi della demolizione e fu messo al centro di un progetto di imponente e rigoroso restauro, conservativo certamente ma occasione anche per l’introduzione di nuovi accorgimenti e tecnologie che rendessero la sala polifunzionale e ampliassero gli spazi. Quello cui si mirava, insomma, pur in uno splendido ed elegante guscio storico, era un vero e proprio centro culturale cittadino per spettacoli, riunioni, convegni e mostre. Un’impresa non da poco, portata a termine a inizio 1985 e festeggiata con il Re Lear di Shakespeare.
La facciata, rigorosa eppur leggiadra, accenna solo timidamente al quel tripudio tipico del liberty che esplode invece all’interno. Ovunque decori, stucchi, svolazzi, arzigogoli, motivi floreali e vegetali, ornamenti lignei, sinuose figure femminili, che impreziosiscono pareti, soffitto e colonne dell’elegante sala – ormai una delle pochissime liberty rimaste in Italia – a forma politeama, con due gallerie.
Sotto questi riflettori sono passate tante celebrità di ieri e di oggi. Senza perderci troppo nel passato, citiamo per esempio Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Giuliana De Sio, Alessandro Gassman, Monica Guerritore, Dario Fo, Luca Zingaretti, Giorgio Albertazzi, Laura Morante, Tullio Solenghi, Michele Placido e tanti, davvero tanti altri.
Gli intenditori, ma noi vogliano svelarlo proprio a tutti, sanno che a Thiene vanno in scena spettacoli e personaggi di grande livello, da far invidia – eh sì – a insegne più “luminose” del panorama vicentino.
Anche la stagione in corso sfodera una locandina affollata di sorprese che spaziano dai grandi classici come Svevo, Pirandello e Molière ai volti più noti e apprezzati del panorama contemporaneo.
Sono proprio di fine gennaio e inizio febbraio i successi delle repliche di Venere Nemica, dell’iconica Drusilla Foer e di Ti sposo ma non troppo con Vanessa Incontrada.
Mentre ci leggete, invece, potete correre a prenotare le vostre poltrone per Chi è io? Con Francesco Pannofino, in calendario dal 18 al 20 febbraio. A marzo tocca quindi a Don Giovanni tratto da Molière, Da Ponte, Mozart con Arturo Cirillo (11-13) e Vicini di casa con Amanda Sandrelli (25-27). Si chiude con Il malloppo di Joe Orton, con Gianfelice Imparato e Marina Massironi, in scena dall’1 al 3 aprile.
Ma ci sono anche gli spettacoli fuori abbonamento: Sonics in Toren-Acrobati Sonics il 1° marzo, 30per100 con Ramin Bahrami e Gioele Dix il 29 marzo e La scuola dei mariti e delle mogli di Theama Teatro il 5 aprile. E quelli di Theama, è noto, la sanno lunga in fatto di teatro… anche in quale non mancare.
Cali il sipario e al prossimo (teatro) spettacolo!

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