Egregio Direttore, le chiedo ospitalità per poter rivolgere il mio ringraziamento a Vicenza e soprattutto ai vicentini. Ho trascorso in città alcuni giorni e ho avuto modo di rivedere alcune delle tante bellezze artistiche e architettoniche della città, alcune delle quali mi ero innamorato una trentina di anni fa, quando in gita con la scuola avevo visto il Teatro Olimpico, la Basilica Palladiana (piace anche a me chiamarla così) e La Rotonda.
Questa volta ho potuto anche ammirare altri gioielli, come alcune delle chiese del centro, il Santuario della Madonna di Monte Berico, Villa Valmarana ai Nani e le Gallerie d’Italia. Lo splendore di queste realtà colpisce, ma ciò che mi ha veramente reso felice del soggiorno è l’ospitalità.
In albergo, l’Hotel de La Ville, ho trovato personale disponibile e molto attento. In particolare, la ristorazione, gestita da un abile direttore di sala, vede protagonisti giovani ragazzi della scuola alberghiera, che mostrano interesse e passione, facendo sentire l’ospite a proprio agio in ogni momento.
Ho cenato un paio di volte all’Osteria I Monelli e mi sono sentito a casa. La cucina è ricercata, eccezionale e un’ottima combinazione tra tradizione e innovazione. La seconda volta sono stato accolto come se fossi un parente e, oltre ad aver nutrito il corpo, ho alimentato l’anima grazie alla cordialità.
La gentilezza non è mai mancata nei bar e nei negozi in cui sono entrato. Durante la mia permanenza ho incontrato, nei ristoranti e in altri contesti, abitanti di Vicenza che si sono mostrati disponibili alla battuta e a scambiare due parole. Questo è stato il vero valore aggiunto della mia visita.
Forse da biellese sono abituato a una maggiore chiusura, ma riscontrare apertura al dialogo e cortesia non è così scontato e facile, soprattutto dopo il lungo periodo che abbiamo vissuto con la pandemia. Vicenza è una bella città, ben tenuta, ma è anche un luogo piacevole per le persone che la abitano. Sono loro ad aver contribuito a farmi tornare a casa felice e con tanta voglia di ritornare. A Vicenza si sta veramente bene ed è proprio per questo che desidero ringraziare i vicentini!
Marco Vigliocco
Grazie Marco, da un vicentino di adozione che arriva qui nel 1992 da un paese del basso Lazio (18 anni di vita) via Roma (24 anni). In questa città e in questo territorio ho fatto tante belle cose, anche nel mondo dello sport di alto livello (pallavolo femminile); altre ne ho subite di poco belle e qui ho lottato da giornalista per questa gente e contro alcuni che l’hanno impoverita.
Leggere le sue lodi alle bellezze di Vicenza e all’accoglienza della sua gente migliore mi conforta e mi rafforza nella volontà di fare quanto in mio potere, come anche solo pubblicare la sua lettera, per far sì che altri non la “strizzino” solo per interesse e che gli italiani, tanti come lei, e gli stranieri, sempre di più, vengano a scoprire, riscoprire e vedere come è bella Vicenza aiutando i vicentini, nati qui o arrivati non importa da dove, a mantenere al meglio questa piccola grande bellezza.
Piccola, come la città, ma grande come la sua storia, i suoi monumenti e palazzi e i suoi, spesso dimenticati, produttori di cultura, donne e uomini.
Tutto questo stiamo provando a raccontarlo non solo su ViPiu.it ma su un’altra testata che abbiamo dedicato al bello e al buono di Vicenza e dintorni: laltravicenza.it.
Grazie per gli scatti che ha voluto condividere con chi, magari, ogni giorno passa davanti a questi scorci di Vicenza che l’hanno colpita e non si accorge, per la miopia indotta dall’abitudine, del privilegio che ha nel poterli guardare sempre, di giorno e di notte, col sole e sotto l’acqua.
Grazie, infine, per avermi dato un motivo in più per rimanere qui.
Giovanni Coviello